Madonna con Bambino e i due angeli

Tempera su tavola, di Alessandro Filipepi detto il Botticelli, 1468-1469

La composizione deriva dall’esempio di Filippo Lippi (come la Lippina del 1465 circa), con Maria che tiene in grembo il Bambino sostenuto da due angioletti, ma anche dalla Madonna del Latte di Verrocchio, di pochi anni prima. Sullo sfondo, oltre un alto parapetto marmoreo, si apre un paesaggio roccioso tratteggiato sinteticamente; la composizione si sviluppa quindi per piani scalari, svolgendo una mediazione tra lo spazio teorico reso dal piano prospettico e quello reale costituito dai personaggi in primo piano.

Da Filippo Lippi derivano anche il predominio della linea di contorno e il panneggio vibrante, anche se le forme appaiono ormai più dolcemente fuse, con atteggiamenti più complessi delle sue opere. Il colore acceso dal chiaroscuro incisivo e dal tono bronzeo deriva dall’esempio di Antonio del Pollaiolo, mentre la fisionomia del Bambino è ormai personalizzata e non segue l’esempio del Verrocchio come in opere immediatamente precedenti.

Il tono dei personaggi è serio, pensoso, assorto nella propria bellezza e venato di malinconia, come tipico della produzione botticelliana. La testa della Vergine, dal mento appuntito, deriva dall’esempio di Verrocchio.

Museo di Capodimonte, Napoli.

 

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